Cenni storici

Con le terre soprastanti di Simbra (o Saimola), nel Medio Evo abitate, Bodio costituiva una degagna dell'antica vicinanza di Giornico; durante la signoria dei canonici del duomo di Milano sulle Tre Valli vi si tenevano, in maggio e in novembre, i placita della Leventina, sessioni per rendere giustizia e riscuotere certi tributi.

 

Fino al XVI sec. il villaggio faceva parte della parrocchia di Giornico; la parrocchia di Bodio, attestata almeno dal 1567, fino al 1602 includeva anche Pollegio. La chiesa di S. Stefano, menzionata nel 1227, sembra sia stata distrutta assieme a buona parte del villaggio nel XV secolo da una frana; l'attuale chiesa parrocchiale risale al XIX secolo, il campanile al 1779.

 

Bodio subì danni nelle alluvioni del 1817, 1829, 1834, 1839; nel 1868 le acque del Ticino strariparono nuovamente e una frana distrusse diverse abitazioni, provocando 18 vittime.

 

All'epoca della fluitazione del legname, a Bodio finiva il tratto torrentizio dello scorrimento libero dei tronchi; dal cosiddetto "fosso", bacino semi-artificiale di raccolta e approntamento dei tronchi, uniti a formare piccole zattere, aveva inizio la vera e propria fluitazione sul fiume Ticino.

 

Il movimento migratorio del comune era diretto fino alla metà del XIX secolo specialmente verso l'Italia, con l'eccezione di vetrai e fumisti, che si recavano piuttosto in Francia; nel 1876 ca. il 20% della popolazione, allora di 400 abitanti, si trovava negli Stati Uniti, specialmente in California e nel Nevada.

 

 

Fonte: Dizionario storico della Svizzera (DSS)

 

Veduta di Bodio nella Valle Leventina, 1833
Acquatinta colorata, Bellinzona, Archivio di Stato

 

Bodio è il paese natale di Stefano Franscini, importantissima figura della storia del Cantone Ticino e della Confederazione elvetica (ritratto postumo di Vincenzo Vela)